I TO EYE / Africa

Beh quando Davide ha detto che sarebbe ripartito non l’ho preso molto sul serio, invece ora è in Africa, Davide ci vede lungo e non va mai sottovalutato
Quanto è Rupex questo viaggio? Pure troppo, molti dei partecipanti sono nati o cresciuti sotto la grande R rossa

Il progetto I TO EYE dalle parole di Davide Valacchi:
Il 5 ottobre sono partito con i miei due amici Antonio e Riccardo da Bologna per un viaggio verso l’Africa occidentale che durerà circa 6 mesi. Io sono non vedente, per questo utilizzo un tandem per fare la cosa che più di ogni altra mi fa sentire felice e libero: viaggiare in bicicletta! Nel 2019 con altri due amici ho pedalato dall’Italia al Kazakistan vivendo un’esperienza che mi cambiò la vita. Adesso sarà l’Africa la nostra meta! Non sappiamo dove arriveremo, ma solo che abbiamo circa sei mesi di tempo per andare verso sud. Mi piacerebbe raccontarvi come una persona non vedente vive un viaggio in bicicletta attraverso il mondo: credo che sia il modo migliore per scoprire culture e ambienti naturali anche per chi non vede, visto che si è costantemente a contatto con tutto l’ambiente circostante. Quando viaggio in bicicletta ho la percezione di vedere tutto quello che mi circonda, ed è una sensazione che crea dipendenza.


COS’E I TO EYE
Nel 2018 ho ideato il progetto I to Eye, con l’obiettivo di raccontare viaggi in tandem in giro per il mondo dal punto di vista di una persona cieca e di promuovere il tandem come mezzo di inclusione per le persone con disabilità visive.
Nel 2019 ho pedalato con due amici, che si sono alternati alla guida del tandem, dall’Italia alle porte della Cina, percorrendo oltre 12.000 km in quasi otto mesi lungo la Via della Seta. L’esperienza si è conclusa con la donazione di tre tandem ai Comitati Paralimpici iraniano e del Tagikistan. In Tagikistan, i due mezzi hanno determinato la nascita del ciclismo paralimpico su tandem per persone con disabilità visiva, grazie alla partecipazione di un atleta ai Giochi Paralimpici Asiatici nell’ottobre 2023.
Quel viaggio mi ha cambiato la vita e non ho mai smesso di sognare una nuova partenza.
Dopo cinque anni è giunto il momento di un’altra avventura, questa volta in direzione sud, di nuovo alla ricerca delle rotte meno convenzionali, con una serie di amici alla guida del tandem.



ITINERARIO
Partiremo sabato 5 ottobre da Bologna in sella al mio tandem e pedaleremo fino a Genova. Saliremo su un traghetto che ci porterà a Barcellona, dalla quale raggiungeremo in treno Alicante, nel sud-est della Spagna. Qui riprenderemo a pedalare, superando le alte montagne della Sierra Nevada in direzione Tarifa. Attraversando lo Stretto di Gibilterra raggiungeremo Tangeri, già in Africa.
Ci avventureremo quindi verso sud, cercando di penetrare più a fondo possibile nel continente africano attraverso Marocco, Mauritania, Senegal, Gambia, Guinea Bissau e Guinea. In sette mesi contiamo di arrivare almeno nella regione montuosa e forestale del Fouta Djalon, nel sud della Guinea. Se dovessimo avere ancora tempo, il viaggio proseguirebbe poi attraverso Mali, Burkina Faso, Ghana, Togo e Benin.
Viaggeremo in completa autonomia, senza alcun tipo di mezzo motorizzato di supporto. Cercheremo di vivere nel modo più spartano ed essenziale possibile, bivaccando e accettando l’ospitalità delle persone che incontreremo.



OBIETTIVI
Vogliamo trasmettere un messaggio di vitalità che stimoli a rincorrere i propri sogni, gettando uno sguardo curioso e propositivo sul mondo.
Il tandem è un potente strumento di inclusione e ci permette di promuovere la cultura del cicloturismo, e di un modo di viaggiare lento, consapevole e sostenibile. Dare un contributo attivo allo spostamento, nonché percepire il mondo circostante attraverso i propri sensi possono sembrare azioni scontate, ma il tandem rappresenta spesso l’unico mezzo di trasporto che le rende possibili per una persona con disabilità visiva.
La condivisione dell’energia, la sincronia dei movimenti, il contribuire insieme alla faticosa propulsione possono avere una forte valenza sociale e sono un’occasione unica per favorire gli scambi relazionali. Cercheremo il contatto con le realtà che gravitano intorno al mondo della disabilità visiva nei paesi attraversati, raccontando il nostro viaggio e facendoci raccontare come questa condizione è vissuta in ogni contesto socioculturale.
In questo intento, saremo supportati da FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi), che già nel 2019 ci mise in contatto con federazioni e persone interessate al nostro progetto in ogni paese.
Raccoglieremo donazioni a favore di CBM Italia, impegnata da decenni in progetti di prevenzione, cura e inclusione nel complesso settore della cecità evitabile nei paesi del sud del mondo.

Dona a CBM Italia



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